C'era una volta un bimbo, ma non un bimbo qualunque, bensì un principe. Questo principe si chiamava Tobia. Lui aveva dei poteri perchè graziato dalla sua fata madrina! Quando metteva il lenzuolo attorno al collo esso si trasformava in un mantello che gli permetteva di volare. E quando prendeva in mano un bastone, un mestolo, un vecchio tubo arruginito, esso si traformava in una spada. Con l'altra mano teneva per un braccio un orsetto di peluche che, grazie ai suoi poteri, si animava respirava e parlava.Con questi poteri poteva difendersi dai grandi.
Una volta per esempio, Tobia trovo papà orco che percuoteva la sua sposa, una regina bellissima e dai capelli lunghi e biondissimi. A quel punto mise il lenzuolo attorno al collo e volò contro il papà orco, con la spada rilasciò un fendente che ferì il mostro. Lui si girò verso il principe e lo afferrò dalla gamba, intrappolandolo. Allora Tobia lanciò la spada verso l'orsetto, che la prese al volo e ferì mortalmente l'orco. Gloria e coraggio risplendevano negli occhi del giovane principe, fiero della sua impresa. Liberò la regina che lo premiò con un candidissimo bacio sulla guancia, che lo fece arrossire.
Un giorno Tobia incontrò un vecchio mercante che gli propose un affare: se lui avesse dato la possibilità di far toccare l'orsetto al mercante, il mercante in cambio gli avrebbe offerto mille dolcetti e caramelle, con cui cibarsi per un anno intero! Ma l'orsetto non voleva essere toccato dal mercante e chiese a Tobia di lasciar perdere la proposta. Allora il mercante, non contento di un rifiuto, prese dal braccio il piccolo principe! Tobia in quel momento non aveva il suo lenzuolo, allora prese un bastone da terra e tagliò di netto il braccio al mercante, scappando insieme al suo adorato orsetto.
Tobia era, in fondo, un bambino molto coraggioso per la sua età. Aveva 5 anni e la sua forza contrastava tutti i cattivi! Si svegliò. Quel lenzuolo era ancora sporco di sangue e il mestolo che teneva sotto il cuscino non si trasformava affatto in una spada. L'orsetto era ancora fradicio di lacrime, tanto ci aveva pianto. Il labbro spaccato bruciava ancora. Dall'altra parte della porta erano ancora chiare le urla che lo avevano svegliato. La regina era di nuovo in pericolo! Ma Tobia quì non aveva poteri, non nella realtà. Si tornò a coricare e a fatica si riaddormentò. Papà orco ubriaco era di nuovo lì, ad importunare la regina. Tobia, sognando, tornò a sconfiggere papà orco.
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