sabato 9 novembre 2013

Non posso essere amato perchè...

Spesso mi chiedono perchè sono "Colui che non può essere amato" o perchè sto ricorrendo a degli antidepressivi. Risponderò una volta per tutte. A rate, visto che la storia è lunga.
Quando ho iniziato la mia prima storia, più o meno a 14 anni, ero spaesato e confuso. Non avevo nessuno con cui parlare poichè ero il classico "frocietto" preso di mira a scuola. Inutile dire che, anche fuori scuola, non avevo molto successo. Fatto sta che aprì una fumetteria e mi ci immergei con tutte le scarpe. Il clima cotonato lì dentro mi faceva sentire al sicuro, e il proprietario, vuoi per vendere, vuoi perchè gli facevo tenerezza, mi dava sempre corda nel parlare. Lì dentro era impossibile prendere di mira qualcuno, così iniziai ad avere le mie prime amicizie. Tra di loro, c'erano Tizio e Caio. Giocavo con loro a D&D e mi divertivo molto. Mi piacevano pure, entrambi. Fatto sta che rompo il ghiaccio con Tizio e gli confesso la mia omosessualità. Era la seconda persona, fuori dalla famiglia, che lo sapeva. 14 Anni.
Tizio mi confessò, dalla sua, altre esperienze. Iniziamo a frequentarci. Arrivò il giorno in cui, stando da solo a casa, lo invitai per farmi compagnia. Una cosa tira l'altra, mi ritrovai col suo coso tra mano e bocca. Sembrava soddisfatto e la cosa piaceva anche a me. Se non potevo essere accettato, mi sarei fatto accettare per le buone cose che facevo. Gli chiesi un bacio, si allontanò bruscamente. Mi disse che il bacio è il sigillo che conferma l'amore, o puttanate simili, e che lui non provava quelle cose per me. Me lo disse mentre avevo il suo coso in mano. 14 Anni.
Non era soddisfatto abbastanza, tantochè si alzò dal divano, mi prese le gambe, e mi penetrò nel mio primo rapporto anale. Inutile dirvi che non volevo. Ci provai più volte a dirgli di no, ma lui insistette tanto. Farò piano. Sarò dolce. Si vede che per lui ero solo un ragazzetto carino, uno da trombare. Anche da sverginare, se necessario. La dimostrazione fu quella dopo, dove, mentre mi penetrava ed io mi tenevo le parti intime coperte (il suo membro non reggeva il confronto con il mio, nei suoi 8 anni di differenza, quindi mi vergognavo) gli chiesi di nuovo un bacio. Declinò amabilmente, col suo pene nel mio retto. La serata finì con lui che mi chiese scusa dopo che lo volli cacciare di casa. Sotto la doccia, mi sentii una puttana, che scopava con gli altri senza baciarli. 14 Anni.
Continuò così per mesi. Io, la sua sgualdrina, che non si eccitava affatto in quei rapporti ma lui, il beneficiario, non se ne accorgeva. Faceva quello che voleva fare, e quello bastava. Andai per una settimana in vacanza dai miei, in sicilia. In quella settimana Tizio si divertì con Caio, visto che col pisello nelle mutande proprio non sapeva starci. Tornai un po' amareggiato, ma la situazione continuò ancora. Nel frattempo, iniziai a sentirmi con Caio, successivamente ci fu anche un rapporto. Quella sera, quella del rapporto con Caio, Tizio mi disse di essere triste. Notò che non ero più cosa sua.
Non voglio fare la vittima, voglio solo raccontarvi la mia storia.
Fine parte prima.

5 commenti:

  1. Sono passati secoli e ancora cosi la racconti... tu sei quello che a quel tempo mi fece provare cose inimmaginabili e il bacio non ci fu perché stupidamente io anche se volevo dartelo non te lo davo... io volevo dartelo ma saresti stata la prima persona di quel sesso a cui ne davo uno... avevo paura... di tutto quello che puoi aver pensato o provato ti ho chiesto più e più volte scusa e cercato di farmi perdonare... ma non posso pensare che ancora dopo cosi tanto tu ancora non l'abbia veramente capito... che tu possa vedere le cose ancora cosi....

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  2. Un rapporto??? Non raccontasti mai di un rapporto, mi dissi sempre e solo che ci fu qualcosa di orale...

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  3. E scusa se te lo dico... con tizio che ci fu quel che ci fu... sapevo come si comportava.... sapevo che ti avrebbe preso e lasciato... io in quel periodo volevo baciarti.... non a caso passai le notti li vicino casa tua... senza farmi vedere... potrai raccontarla dal tuo punto di vista quello che hai pensato ma non detieni la verità del mondo e puoi solo ipotizzare cosa cera dall'altra parte... dall'altra persona... benché minimo da quando ti racconta i tutto per filo e per segno come passai io tutta la storia... suonarono finte le cose.... chissà se solo un giorno veramente riuscirai a unire le due cose... il tuo racconto e il mio... per capire veramente tutto...

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  4. Per il resto sei libero di raccontarla come vuoi.... la tua meta della storia...

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  5. Sono capitato nel tuo blog per caso e ne ho letto un poco
    non voglio lasciare un commento giusto per lasciarlo
    ma visto che sei un ragazzo pensante
    azzardo il sottoporti un collegamento che, a leggere due o tre post soltanto,
    mi è venuto:

    di recente leggevo in un libro di Marco della Luna che si intitola Neuroschiavi
    che c'è un forte condizionamento psicologico oggi nei confronti di tutti
    affinché noi viviamo tutte le esperienze della vita come violenze personali
    contro la nostra anima

    non è una cosa naturale
    è invece una tendenza indotta dai film, dai giornali, dalla tv
    e serve a farci schiavi e a limitare la nostra libertà di pensiero
    e di serenità

    le cose che ci succedono
    non riusciamo mai a buttarcele dietro le spalle
    ma diventano un fardello insopportabile
    e trascinando questo carico siamo paralizzati
    nella nostra forza immaginativa propulsiva creativa e ottimista naturale

    peraltro applicando il principio che la cosa piùimportante
    anche più importante della cultura
    è la mia libertà
    anche questa informazione non credo sia una verità assoluta
    ma solo una tappa di una mia personale ricerca

    volevo condividerla con te e spero ti abbia interessato

    un abbracccio

    Giuseppe

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