A cosa ero rimasto? Ah sì, che non ero suo. Che poi non era vero. Volevo solo fargli vedere che non ero suo, che ero adulto quanto lui e che anch'io potevo trombare con altre persone. Infatti successe solo una volta, a me, mentre a Tizio una volta non bastava. Infatti, mentre ero in sicilia non si fermò ad una volta sola con Caio. La cosa che mi fa più ridere e che Tizio mi aveva più volte raccomandato della brutta piega di Caio. Caio era una persona "brutta e cattiva", ti prende e ti lascia, lo fa solo per sesso. E se lo scopa due volte.
Dicevo che non volevo essere suo, ma lo ero. Insomma, 14-23 anni si sentono. Torniamo a noi. Insomma, si intristisce e decide di provare a fare un passo in più. Mi bacia. Qualche giorno dopo, a casa sua, facciamo quel sesso talmente travolgente, piena di abbracci, coccole e baci, che mi sembra quasi di aver fatto l'amore. Pensate, addirittura, che anch'io arrivai al coito. Insomma, le cose sembravano andar bene. E ci scoprì la madre. Iniziammo quindi a vederci a casa mia, entrando come amico (che poi, quello era).
Un giorno, non ricordo bene quale, era mattina. Entrò di botto nel rustico, dove prima avevamo il pc. Ed io lì stavo. Quasi col fiatone mi chiese di metterci insieme. Avevo 15 anni (un anno di inculate selvaggie saranno serviti a qualcosa, mi son detto). Un barlume s'era acceso, era ovvio come ho risposto. Avevo 15 anni ed ero fondamentalmente stupido. Quel pomeriggio, dello stesso giorno della proposta (e dell'essersi messi insieme) venne una mia vecchia fiamma, a casa. Dovevo dargli delle cose dal mio pc alla sua pennetta. Eravamo soli a casa, e presi dalla situazione nel rustico, ci siam dati da fare. Quella sera, come un cane bastonato, guardavo Tizio. E gli raccontavo l'accaduto. Ancora oggi non so dirmi perchè l'ho fatto.
Ci rimase male, ovviamente. La mattina dopo confermammo l'essersi messi insieme. Lo confermammo con quel giorno, quello dopo, per non avere "Brutti ricordi".
Iniziammo a raccontarci tutto, eravamo una coppia ormai. Certo, non lo sapeva nessun'altro. Ma noi sì.
Iniziò a raccontarmi delle sue esperienze passate. Donne, uomini, aveva visto più piselli che patate. Alla faccia dell'etero. Ed io mi arrabbiavo. Forse per possessività. Oppure perchè loro non avevano passato i miei periodi alle medie, quelli da frocietto. Eppure tra ragazzi si divertivano ugualmente, e mi faceva rabbia. Era ingiusto.
Uno in particolare mi rimase impresso. Un certo Sempronio. Con lui andò ben oltre il gioco di mani, o di bocca. Passò vari mesi ad incularselo regolarmente, ma attenzione: erano entrambi etero. Che non si dica in giro che ho avuto un fidanzato finocchio. Poi, preso dalla paura, un giorno lo allontanò CosìSenzaMotivo.
Il tempo passava, i 16 e i 17 anni passarono tranquillamente. O almeno così pensai. Fatto sta che ogni volta che mi parlava di Sempronio mi saliva la rabbia come il caffè la mattina. E ne parlava spesso!
Un giorno mi raccontò di averlo reincontrato, Sempronio. E di avergli chiesto scusa. Ben venga, mi son detto. Inizia a rifrequentarlo, io manco lo volevo vedere (ovviamente). Inizia ad invitarlo fra i nostri amici, quelli delle carte. Inizia ad andarci a casa una volta ogni tanto, per una chiacchierata, inizia a metterlo ovunque come il sale. Andiamo a Roma e quasi lo obbliga a venire con noi, tanto insisteva.
Certo, c'è il tuo ragazzo affianco, invita un tuo vecchio scopamico a
farci compagnia. Invitalo anche più volte se lui declina, tanto a te non
importa ne di me ne di lui. A te importa di te. Mi parla di lui e se non sta con me sta con lui. Ci messaggia giorno e notte. Tutto quello che a me dava fastidio, a lui non importava. Io non lo volevo appresso, ci stava sempre ormai e ogni volta che lo vedevo pensavo a Tizio che se lo inculava, e si divertiva. Non li pensavo come una coppia, perchè non lo erano mai stati. Li pensavo ad entrambi in quel gesto, a divertirsi e basta. Mi faceva schifo. Ma a Tizio questo non importava. E non gli importò neanche quando, l'ennesima volta che andò a casa sua, provò ad approcciarlo sessualmente. No, non gli importò nemmeno di dirmelo anzi, chiese a Sempronio di star zitto.
Mi astengo ormai a dare giudizi, chi sono io per farlo? Per questo lascio i giudizi a voi. Le parole stanno a zero. Fine parte seconda.
... non mi hai mai detto che lo hai fatto con lui... in quattro anni... non me lo hai mai detto..........
RispondiEliminaDici a me che le cose te le ho dette... e a te mancò una delle principali da dirmi.... ehm... ok... in quattro anni ti sfuggì sempre questo particolare? che lo hai fatto con lui?
RispondiEliminaIo, e alcune volte anche in ritardo... ti ho sempre raccontato tutto e sempre accettato qualsiasi contro che potesse venire perchè se sbagli ne ho fatti e non sono stato un santo ne volevo prendere e me ne prendevo tutte le responsabilità... dalla prima all'ultima.... che quelli che erano errori fisici derivavano da errori mentali miei e come vedevo certe situazioni tu non ne hai avuto colpa, li in quel momento (se non per aver poi perseguito nel vabbe lo ha fatto lui lo faccio anche io e peggio)... paura e sconforto per cio che avevo creato prima che arrivassi tu che non avevo ancora passato di essere la causa di tutti i suoi mali (sempronio) o per quello che mi raccontava e mi faceva vedere di come era lui e di quello che aveva "bisogno" e io come un mammalucco ci sono cascato, infinocchiato, anche in parte raggirato da quelle parole (caio)... ecco perchè poi ebbi paura di come si sarebbe approcciato con te... perchè subito dopo di me... venne da te... e non gliene importo minimamente che due secondi prima era stato con me... fece cio che voleva... con me e con te... spingendo quasi a essere noi che lo desideravamo... ma... non era cosi...
RispondiEliminama nonostante tutto questo, tutte le colpe che mi presi senza addossartene a quel tempo ulteriori... (anche se spinto da cio che successe tu feci quel che hai voluto standoti io comunque sempre vicino e ricordati anche che con gli altri facevi quello che volevi e con me... anche... ma eri tu... a fare... e io un po per disprezzo di me stesso un po perchè volevo il tuo perdono... ti facevo fare... anche con me... ricordati quali parti prevalevano in quei tempi e fatti un paio di domande... al perchè si erano invertiti i ruoli... perchè pensavo di poter riconquistare qualcosa) ti raccontai sempre tutto... ti arrabbiasti ando come ando non volli far mai piu sfuggirmi nulla da dirti... e tu mi hai sempre detto che eri tu quello che mi raccontava tutto che mi aveva sempre raccontato tutto... e io ti ammirai per questo... per questa tua forza e piano piano feci cambiare anche me sotto questo punto perchè credevo che fosse reale... perchè però solo ora, perchè solo dopo anni devo notare che non è stato cosi? (la volta che lo hai fatto con lui... completamente all'oscuro... anzi come avevo detto nella parte prima... mi raccontasti solo di orale...) e non ti pensare... una cosa sicuramente è da cambiare nel tuo racconto perchè forse non te la ricordi bene... quando venni da te... io non ti chiesi di metterti insieme... ma ti dissi ciò che provavo... non era fiatone ma lacrime... che non volevo che tu mi capissi, che mi accettassi, che ero pronto anche a sparire dalla tua vita.. ma prima avevo da dirti cio che provavo... la gioia fu sentire da te... dalle tue labbra che tu volevi stare con me... e che anche io lo volevo... lo stesso giorno in cui quella tua vecchia fiamma nel pomeriggio venne a trovarti e voi...
non ci rimasi male ero distrutto... lo stesso giorno che ci eravamo scambiati promesse.... quello stesso giorno... te l'avevi appena distrutta...
se devi raccontarla fallo per bene
A questo punto "dato da fare" non so cosa significa, tu mi raccontasti anche che con la vecchia fiamma fu solo orale... e se tu non smentisci anche questa io ancora ti credo che fu solo orale...
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