Con questa parte finirò il discorso.
Dicevo che lo approcciò sessualmente, a Sempronio, e gli disse pure di non dirmi nulla. Ovviamente Sempronio non aveva colpe, era single e poteva fare quello che voleva. Infatti non me la sono mai presa con lui. Scoprii qualcosa.
Capii finalmente, dopo un mese dall'accaduto, che Sempronio gli piaceva. Così, senza che mi dicesse nulla. Forse perchè ne parlava sempre più spesso, senza mai confessarmi la cosa, ovviamente. Se devi tradirmi fallo fino in fondo, e non dirmi nulla. Era un venerdì, me lo ricordo come fosse ieri. Venerdì 21 Gennaio 2011. Eravamo a letto, dopo che ci eravamo stuzzicati di bacini e coccole. Lui, come al solito, prende il discorso di Sempronio. Ho ricollegato tutto, e glielo chiesi. "Ti piace vero?". "Noo macchè, è solo un amico. Mi piace come amico" mi disse. Ne parlammo tutta la sera.
Quella sera tra lacrime e pianti, ci lasciammo. Dovetti tirare con le pinze quella confessione, del fatto che gli piaceva. Lo dovetti quasi incastrare. Le verità, a Tizio, la devi estorcere. Letteralmente.
Lui pecca ma non sa di peccare. E quando pecca, e sa di farlo, nasconde tutto.
Altre volte gli estorsi delle dichiarazioni. Una volta parlò con un suo amico e chiacchierarono sul come sarebbero stati se fossero stati insieme. Tranquillamente, in amicizia. Quando prima, si erano già avvicinati dal lato sentimentale\sessuale. L'amico suo, mentre stava con me, gli chiedeva di fare porcate, gli lanciava frecciatine. Ed io dovevo accettare tutto questo, perchè erano amici. Ho sempre dovuto accettare tutti i suoi amici che si erano avvicinati a lui tramite un cazzo di sito di incontri. Per la cronaca, questo è flirtare.
Lui pecca ma non sa di peccare. E quando pecca, e sa di farlo, nasconde tutto.Tutte le cose che sapevo di lui, mi resi conto di avergliele estorte. Se non gli facevi le domande esatte, lui non pensava a dirtele. É normale che a quel punto mi viene in mente che non mi dice tutto, e che non me l'ha mai detto. Ricordo che delle volte gli facevo delle domande assurde, appunto per vedere se mi nascondeva cose. Non posso sta co st'ansia, assolutamente.
Il giorno dopo andò di nuovo da Sempronio. Ed io da Caio.
Io non feci nulla, ero davvero distrutto. Piansi tutto il tempo, appoggiato a Caio.
Lui, distrutto com'era, si diede da fare. Era libero ormai. Per dire quanto gli importasse di me.
Continuammo a sentirci. Disse che io e Sempronio gli piacevamo alla stessa maniera, che era indeciso. Con uno stai 3 anni, ma con l'altro gli tirava più il cazzo, probabilmente. Scelta ardua.
Scelse lui. Me ne accorsi quando mi raccontò del tradimento, probabilmente non aveva nulla da perdere e voleva togliersi questo peso dalla coscienza. Me ne accorsi quando io lo aiutai a scrivere una lettera a Sempronio piena di affetto. Io. Il suo ex.
Insomma, per dirla breve, non posso essere amato perchè mi sono fidato ed ho amato un completo deficiente, che ha il tatto di un'orca assassina in piena fase ormonale.
Non mi fido e non voglio più fidarmi di nessuno che mi dica "Ti amo".
lunedì 25 novembre 2013
lunedì 11 novembre 2013
Non posso essere amato perchè... parte 2
A cosa ero rimasto? Ah sì, che non ero suo. Che poi non era vero. Volevo solo fargli vedere che non ero suo, che ero adulto quanto lui e che anch'io potevo trombare con altre persone. Infatti successe solo una volta, a me, mentre a Tizio una volta non bastava. Infatti, mentre ero in sicilia non si fermò ad una volta sola con Caio. La cosa che mi fa più ridere e che Tizio mi aveva più volte raccomandato della brutta piega di Caio. Caio era una persona "brutta e cattiva", ti prende e ti lascia, lo fa solo per sesso. E se lo scopa due volte.
Dicevo che non volevo essere suo, ma lo ero. Insomma, 14-23 anni si sentono. Torniamo a noi. Insomma, si intristisce e decide di provare a fare un passo in più. Mi bacia. Qualche giorno dopo, a casa sua, facciamo quel sesso talmente travolgente, piena di abbracci, coccole e baci, che mi sembra quasi di aver fatto l'amore. Pensate, addirittura, che anch'io arrivai al coito. Insomma, le cose sembravano andar bene. E ci scoprì la madre. Iniziammo quindi a vederci a casa mia, entrando come amico (che poi, quello era).
Un giorno, non ricordo bene quale, era mattina. Entrò di botto nel rustico, dove prima avevamo il pc. Ed io lì stavo. Quasi col fiatone mi chiese di metterci insieme. Avevo 15 anni (un anno di inculate selvaggie saranno serviti a qualcosa, mi son detto). Un barlume s'era acceso, era ovvio come ho risposto. Avevo 15 anni ed ero fondamentalmente stupido. Quel pomeriggio, dello stesso giorno della proposta (e dell'essersi messi insieme) venne una mia vecchia fiamma, a casa. Dovevo dargli delle cose dal mio pc alla sua pennetta. Eravamo soli a casa, e presi dalla situazione nel rustico, ci siam dati da fare. Quella sera, come un cane bastonato, guardavo Tizio. E gli raccontavo l'accaduto. Ancora oggi non so dirmi perchè l'ho fatto.
Ci rimase male, ovviamente. La mattina dopo confermammo l'essersi messi insieme. Lo confermammo con quel giorno, quello dopo, per non avere "Brutti ricordi".
Iniziammo a raccontarci tutto, eravamo una coppia ormai. Certo, non lo sapeva nessun'altro. Ma noi sì.
Iniziò a raccontarmi delle sue esperienze passate. Donne, uomini, aveva visto più piselli che patate. Alla faccia dell'etero. Ed io mi arrabbiavo. Forse per possessività. Oppure perchè loro non avevano passato i miei periodi alle medie, quelli da frocietto. Eppure tra ragazzi si divertivano ugualmente, e mi faceva rabbia. Era ingiusto.
Uno in particolare mi rimase impresso. Un certo Sempronio. Con lui andò ben oltre il gioco di mani, o di bocca. Passò vari mesi ad incularselo regolarmente, ma attenzione: erano entrambi etero. Che non si dica in giro che ho avuto un fidanzato finocchio. Poi, preso dalla paura, un giorno lo allontanò CosìSenzaMotivo.
Il tempo passava, i 16 e i 17 anni passarono tranquillamente. O almeno così pensai. Fatto sta che ogni volta che mi parlava di Sempronio mi saliva la rabbia come il caffè la mattina. E ne parlava spesso!
Un giorno mi raccontò di averlo reincontrato, Sempronio. E di avergli chiesto scusa. Ben venga, mi son detto. Inizia a rifrequentarlo, io manco lo volevo vedere (ovviamente). Inizia ad invitarlo fra i nostri amici, quelli delle carte. Inizia ad andarci a casa una volta ogni tanto, per una chiacchierata, inizia a metterlo ovunque come il sale. Andiamo a Roma e quasi lo obbliga a venire con noi, tanto insisteva. Certo, c'è il tuo ragazzo affianco, invita un tuo vecchio scopamico a farci compagnia. Invitalo anche più volte se lui declina, tanto a te non importa ne di me ne di lui. A te importa di te. Mi parla di lui e se non sta con me sta con lui. Ci messaggia giorno e notte. Tutto quello che a me dava fastidio, a lui non importava. Io non lo volevo appresso, ci stava sempre ormai e ogni volta che lo vedevo pensavo a Tizio che se lo inculava, e si divertiva. Non li pensavo come una coppia, perchè non lo erano mai stati. Li pensavo ad entrambi in quel gesto, a divertirsi e basta. Mi faceva schifo. Ma a Tizio questo non importava. E non gli importò neanche quando, l'ennesima volta che andò a casa sua, provò ad approcciarlo sessualmente. No, non gli importò nemmeno di dirmelo anzi, chiese a Sempronio di star zitto.
Mi astengo ormai a dare giudizi, chi sono io per farlo? Per questo lascio i giudizi a voi. Le parole stanno a zero. Fine parte seconda.
Dicevo che non volevo essere suo, ma lo ero. Insomma, 14-23 anni si sentono. Torniamo a noi. Insomma, si intristisce e decide di provare a fare un passo in più. Mi bacia. Qualche giorno dopo, a casa sua, facciamo quel sesso talmente travolgente, piena di abbracci, coccole e baci, che mi sembra quasi di aver fatto l'amore. Pensate, addirittura, che anch'io arrivai al coito. Insomma, le cose sembravano andar bene. E ci scoprì la madre. Iniziammo quindi a vederci a casa mia, entrando come amico (che poi, quello era).
Un giorno, non ricordo bene quale, era mattina. Entrò di botto nel rustico, dove prima avevamo il pc. Ed io lì stavo. Quasi col fiatone mi chiese di metterci insieme. Avevo 15 anni (un anno di inculate selvaggie saranno serviti a qualcosa, mi son detto). Un barlume s'era acceso, era ovvio come ho risposto. Avevo 15 anni ed ero fondamentalmente stupido. Quel pomeriggio, dello stesso giorno della proposta (e dell'essersi messi insieme) venne una mia vecchia fiamma, a casa. Dovevo dargli delle cose dal mio pc alla sua pennetta. Eravamo soli a casa, e presi dalla situazione nel rustico, ci siam dati da fare. Quella sera, come un cane bastonato, guardavo Tizio. E gli raccontavo l'accaduto. Ancora oggi non so dirmi perchè l'ho fatto.
Ci rimase male, ovviamente. La mattina dopo confermammo l'essersi messi insieme. Lo confermammo con quel giorno, quello dopo, per non avere "Brutti ricordi".
Iniziammo a raccontarci tutto, eravamo una coppia ormai. Certo, non lo sapeva nessun'altro. Ma noi sì.
Iniziò a raccontarmi delle sue esperienze passate. Donne, uomini, aveva visto più piselli che patate. Alla faccia dell'etero. Ed io mi arrabbiavo. Forse per possessività. Oppure perchè loro non avevano passato i miei periodi alle medie, quelli da frocietto. Eppure tra ragazzi si divertivano ugualmente, e mi faceva rabbia. Era ingiusto.
Uno in particolare mi rimase impresso. Un certo Sempronio. Con lui andò ben oltre il gioco di mani, o di bocca. Passò vari mesi ad incularselo regolarmente, ma attenzione: erano entrambi etero. Che non si dica in giro che ho avuto un fidanzato finocchio. Poi, preso dalla paura, un giorno lo allontanò CosìSenzaMotivo.
Il tempo passava, i 16 e i 17 anni passarono tranquillamente. O almeno così pensai. Fatto sta che ogni volta che mi parlava di Sempronio mi saliva la rabbia come il caffè la mattina. E ne parlava spesso!
Un giorno mi raccontò di averlo reincontrato, Sempronio. E di avergli chiesto scusa. Ben venga, mi son detto. Inizia a rifrequentarlo, io manco lo volevo vedere (ovviamente). Inizia ad invitarlo fra i nostri amici, quelli delle carte. Inizia ad andarci a casa una volta ogni tanto, per una chiacchierata, inizia a metterlo ovunque come il sale. Andiamo a Roma e quasi lo obbliga a venire con noi, tanto insisteva. Certo, c'è il tuo ragazzo affianco, invita un tuo vecchio scopamico a farci compagnia. Invitalo anche più volte se lui declina, tanto a te non importa ne di me ne di lui. A te importa di te. Mi parla di lui e se non sta con me sta con lui. Ci messaggia giorno e notte. Tutto quello che a me dava fastidio, a lui non importava. Io non lo volevo appresso, ci stava sempre ormai e ogni volta che lo vedevo pensavo a Tizio che se lo inculava, e si divertiva. Non li pensavo come una coppia, perchè non lo erano mai stati. Li pensavo ad entrambi in quel gesto, a divertirsi e basta. Mi faceva schifo. Ma a Tizio questo non importava. E non gli importò neanche quando, l'ennesima volta che andò a casa sua, provò ad approcciarlo sessualmente. No, non gli importò nemmeno di dirmelo anzi, chiese a Sempronio di star zitto.
Mi astengo ormai a dare giudizi, chi sono io per farlo? Per questo lascio i giudizi a voi. Le parole stanno a zero. Fine parte seconda.
sabato 9 novembre 2013
Non posso essere amato perchè...
Spesso mi chiedono perchè sono "Colui che non può essere amato" o perchè sto ricorrendo a degli antidepressivi. Risponderò una volta per tutte. A rate, visto che la storia è lunga.
Quando ho iniziato la mia prima storia, più o meno a 14 anni, ero spaesato e confuso. Non avevo nessuno con cui parlare poichè ero il classico "frocietto" preso di mira a scuola. Inutile dire che, anche fuori scuola, non avevo molto successo. Fatto sta che aprì una fumetteria e mi ci immergei con tutte le scarpe. Il clima cotonato lì dentro mi faceva sentire al sicuro, e il proprietario, vuoi per vendere, vuoi perchè gli facevo tenerezza, mi dava sempre corda nel parlare. Lì dentro era impossibile prendere di mira qualcuno, così iniziai ad avere le mie prime amicizie. Tra di loro, c'erano Tizio e Caio. Giocavo con loro a D&D e mi divertivo molto. Mi piacevano pure, entrambi. Fatto sta che rompo il ghiaccio con Tizio e gli confesso la mia omosessualità. Era la seconda persona, fuori dalla famiglia, che lo sapeva. 14 Anni.
Tizio mi confessò, dalla sua, altre esperienze. Iniziamo a frequentarci. Arrivò il giorno in cui, stando da solo a casa, lo invitai per farmi compagnia. Una cosa tira l'altra, mi ritrovai col suo coso tra mano e bocca. Sembrava soddisfatto e la cosa piaceva anche a me. Se non potevo essere accettato, mi sarei fatto accettare per le buone cose che facevo. Gli chiesi un bacio, si allontanò bruscamente. Mi disse che il bacio è il sigillo che conferma l'amore, o puttanate simili, e che lui non provava quelle cose per me. Me lo disse mentre avevo il suo coso in mano. 14 Anni.
Non era soddisfatto abbastanza, tantochè si alzò dal divano, mi prese le gambe, e mi penetrò nel mio primo rapporto anale. Inutile dirvi che non volevo. Ci provai più volte a dirgli di no, ma lui insistette tanto. Farò piano. Sarò dolce. Si vede che per lui ero solo un ragazzetto carino, uno da trombare. Anche da sverginare, se necessario. La dimostrazione fu quella dopo, dove, mentre mi penetrava ed io mi tenevo le parti intime coperte (il suo membro non reggeva il confronto con il mio, nei suoi 8 anni di differenza, quindi mi vergognavo) gli chiesi di nuovo un bacio. Declinò amabilmente, col suo pene nel mio retto. La serata finì con lui che mi chiese scusa dopo che lo volli cacciare di casa. Sotto la doccia, mi sentii una puttana, che scopava con gli altri senza baciarli. 14 Anni.
Continuò così per mesi. Io, la sua sgualdrina, che non si eccitava affatto in quei rapporti ma lui, il beneficiario, non se ne accorgeva. Faceva quello che voleva fare, e quello bastava. Andai per una settimana in vacanza dai miei, in sicilia. In quella settimana Tizio si divertì con Caio, visto che col pisello nelle mutande proprio non sapeva starci. Tornai un po' amareggiato, ma la situazione continuò ancora. Nel frattempo, iniziai a sentirmi con Caio, successivamente ci fu anche un rapporto. Quella sera, quella del rapporto con Caio, Tizio mi disse di essere triste. Notò che non ero più cosa sua.
Quando ho iniziato la mia prima storia, più o meno a 14 anni, ero spaesato e confuso. Non avevo nessuno con cui parlare poichè ero il classico "frocietto" preso di mira a scuola. Inutile dire che, anche fuori scuola, non avevo molto successo. Fatto sta che aprì una fumetteria e mi ci immergei con tutte le scarpe. Il clima cotonato lì dentro mi faceva sentire al sicuro, e il proprietario, vuoi per vendere, vuoi perchè gli facevo tenerezza, mi dava sempre corda nel parlare. Lì dentro era impossibile prendere di mira qualcuno, così iniziai ad avere le mie prime amicizie. Tra di loro, c'erano Tizio e Caio. Giocavo con loro a D&D e mi divertivo molto. Mi piacevano pure, entrambi. Fatto sta che rompo il ghiaccio con Tizio e gli confesso la mia omosessualità. Era la seconda persona, fuori dalla famiglia, che lo sapeva. 14 Anni.
Tizio mi confessò, dalla sua, altre esperienze. Iniziamo a frequentarci. Arrivò il giorno in cui, stando da solo a casa, lo invitai per farmi compagnia. Una cosa tira l'altra, mi ritrovai col suo coso tra mano e bocca. Sembrava soddisfatto e la cosa piaceva anche a me. Se non potevo essere accettato, mi sarei fatto accettare per le buone cose che facevo. Gli chiesi un bacio, si allontanò bruscamente. Mi disse che il bacio è il sigillo che conferma l'amore, o puttanate simili, e che lui non provava quelle cose per me. Me lo disse mentre avevo il suo coso in mano. 14 Anni.
Non era soddisfatto abbastanza, tantochè si alzò dal divano, mi prese le gambe, e mi penetrò nel mio primo rapporto anale. Inutile dirvi che non volevo. Ci provai più volte a dirgli di no, ma lui insistette tanto. Farò piano. Sarò dolce. Si vede che per lui ero solo un ragazzetto carino, uno da trombare. Anche da sverginare, se necessario. La dimostrazione fu quella dopo, dove, mentre mi penetrava ed io mi tenevo le parti intime coperte (il suo membro non reggeva il confronto con il mio, nei suoi 8 anni di differenza, quindi mi vergognavo) gli chiesi di nuovo un bacio. Declinò amabilmente, col suo pene nel mio retto. La serata finì con lui che mi chiese scusa dopo che lo volli cacciare di casa. Sotto la doccia, mi sentii una puttana, che scopava con gli altri senza baciarli. 14 Anni.
Continuò così per mesi. Io, la sua sgualdrina, che non si eccitava affatto in quei rapporti ma lui, il beneficiario, non se ne accorgeva. Faceva quello che voleva fare, e quello bastava. Andai per una settimana in vacanza dai miei, in sicilia. In quella settimana Tizio si divertì con Caio, visto che col pisello nelle mutande proprio non sapeva starci. Tornai un po' amareggiato, ma la situazione continuò ancora. Nel frattempo, iniziai a sentirmi con Caio, successivamente ci fu anche un rapporto. Quella sera, quella del rapporto con Caio, Tizio mi disse di essere triste. Notò che non ero più cosa sua.
Non voglio fare la vittima, voglio solo raccontarvi la mia storia.
Fine parte prima.
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