Diamine, lo seguivo ovunque. Non avendo idee mie, seguivo quelle che più mi piacevano. E beh, lui mi piaceva molto. Così decisi di affrontare le cose come le affrontava lui. E quando non riuscivo, appoggiarmi a lui. Dio che stupido sono stato. Probabilmente non avrei mai immaginato un altro modo di affrontare le cose, non avevo visioni diverse dalle mie. Ma uno stupido me lo merito lo stesso.
Molte cose le ho imparate, è vero. Molte cose mi hanno fatto sbagliare, anche questo è vero.
Finchè lui non andava da LUI, io non avevo occhi per nessun'altro. Nessuno, giuro. Questo, anche perchè lui aveva solo occhi per me. E mi sentivo così in pace con me stesso quando lo guardavo. I miei occhi nei suoi, i suoi nei miei. Solo io e lui.
Poi, lui è andato da LUI. Mi ha scombussolato completamente, mi ha rimbecillito totalmente. Che cos'era successo? Se n'era andato e non riuscivo a crederlo. Ma il mio spirito di emulazione non si ferma qui, no-no.
Dico: ok, se lui si guarda intorno lo faccio anch'io. Se è così che si fa, ci provo anch'io. E ci provai, più volte. Lui torna, io no. Lui aveva trovato qualcosa che gli aveva fatto capire quanto io fossi importante. Io no.
La mia mente, che si schiarisce sempre più, inizia a capire che per 4-5 anni non sono mai esistito, ero in torpore. Facevo le cose che mi piacevano, certamente, ma qualcosa non andava. Io non esistevo.
Solo le emozioni erano le mie. I sentimenti. Tutti i miei attegiamenti, soprattutto in sua presenza, erano condizionati da lui, da una sorta di emulazione continua.
Negli ultimi 4-5 anni i miei unici pensieri erano: Ho questo problema, lui come lo risolverebbe? I questa situazione lui che farebbe? Come si comporterebbe?
Penso di esser stato abbastanza chiaro.
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